Imparare lo spagnolo, come altre lingue, significa riuscire a comunicare correttamente, facendosi comprendere chiaramente anche dai madrelingua. A volte capita, seppure si conosca bene la grammatica e la sintassi, di incappare nel dramma di non essere compresi. Cosa c’è che non va? Spesso è semplicemente la pronuncia sbagliata.
Imparando la lingua spagnola, capirai quanto siano importanti gli accenti o segni come la tilde. Solo una corretta pronuncia eviterà che tu venga frainteso. Una buona pronuncia spagnola, infatti, ti permetterà di veicolare il significato reale delle tue parole che altrimenti potrebbe essere travisato.
Non solo, un’ottima pronuncia, soprattutto per chi usa lo spagnolo per lavoro, denota maggiore professionalità e ti conferisce più sicurezza. Questa padronanza ti spingerà a parlare di più e, quindi, a fare progressi più rapidi nello studio dello spagnolo. Quante volte la pronuncia ti ha bloccato nell’intraprendere una conversazione o un colloquio di lavoro per evitare brutte figure? Partiamo da qui per accelerare il tuo percorso di apprendimento della lingua spagnola.
Cos’è la tilde spagnola
La tilde spagnola è il classico segno ad “onda” che troviamo sulla lettera “n” e deve il suo nome al verbo tildar, ovvero “evidenziare“. In spagnolo, tuttavia, indica qualsiasi segno posto sopra un’abbreviazione o una lettera. La sua funzione è quella di determinarne la pronuncia o l’accentuazione.
La tilde è un segno diacritico che modifica la pronuncia di una lettera, distinguendo così una parola da altre simili. Derivata dal greco antico, dove viene chiamato accento circonflesso, come in francese, la tilde è comune anche ad altre lingue come il portoghese.
Dal punto di vista della pronuncia dello spagnolo, essa si riferisce al suono nasale palatale della lettera ñ. Ma si definisce tilde anche l’accento acuto sulla sillaba tonica.
Quale è il suono della tilde spagnola
La lettera ñ ovvero n+tilde è una delle peculiarità della lingua e dal punto di vista fonetico suona come il nostro gruppo “gn”. Il simbolo fonetico è “ɲ” ed è, come già detto, un suono nasale palatale, si ottiene cioè facendo uscire l’aria dal naso mentre la lingua tocca il palato.
Questo segno è entrato a far parte del vocabolario spagnolo solo nel 1803, sebbene abbia origini più antiche. Nel latino classico il suono nasale palatale non esisteva per cui, come oggi nelle lingue germaniche, g ed n vicine venivano pronunciate separatamente. Nel tempo, nacquero le lingue romanze che volgarizzarono la lingua classica facendo nascere il suono “gn” come conosciuto anche nella nostra lingua. Si era compiuto il cosiddetto “processo di palatalizzazione” di un suono alveolare (la n). Provando a pronunciare la lettera senza tilde, infatti, vedremo che la lingua tocca gli alveoli che si trovano sopra l’arcata dentale, ma solo nel suono “egne” retrocede poi verso il palato.
Con la nascita del nuovo suono nasceva la necessità di un nuovo segno che fu prima una doppia enne, poi g+n e con i monaci amanuensi prese la n con la tilde. Si trattava di una sorta di abbreviazione della doppia enne.
Tuttavia, con il tempo le lingue europee abbandonarono questo grafema a favore del gruppo “gn” o del portoghese “nh”. Lo spagnolo rimase, quindi, l’unica lingua romanza a rendere graficamente il suono nasale palatale con una sola lettera.
Tilde come accento grafico
Studiare lo spagnolo ti permetterà di conoscere alcune parole che hanno un accento grafico detto tilde. Questo può essere posto sulle vocali á, é, í, ó, ú e segna la sillaba tonica. Si tratta di un aspetto importante poiché gli accenti tonici danno ritmo alla lingua e cambiandoli si trasforma anche il significato delle parole.
Questo lo vediamo evidentemente nei pronomi come éste, o aquél in cui l’accento grafico li distingue dagli aggettivi dimostrativi esto o aquello. Anche i pronomi interrogativi, esclamativi o dubitativi hanno l’accento o tilde.
Questo aspetto può essere ostico per gli italiani poiché nella nostra lingua gli accenti non sono così presenti. Nella maggior parte dei casi le parole italiane sono piane ovvero accentate sulla penultima sillaba.
Tilde spagnola accento o suono palatale?
Come abbiamo detto per gli spagnoli il termine tilde indica tutti i segni grafici che marcano dove cade la sillaba tonica ovvero dove “calcare” maggiormente il suono. La tilde in spagnolo è una linea rivolta a destra (´) che troviamo solo sulle 5 vocali e ne indica una pronuncia più forte.
Diversamente, per chi si trova a studiare questo idioma l’espressione tilde spagnola si riferisce al suono palatale ñ. Caratteristico solo di questa tra le lingue romanze.
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